Maschere de la Comedia de l’Arte, disegno

Maschere de la Comedia de l’Arte interpretate da Mario Eremita

Disegni originali a colori in tecnica mista a olio su carta. L’artista si è dedicato alla ricerca filologica delle origini delle maschere carnevalesche de la Comedia de l’Arte che hanno origini ancestrali. Si noti la freschezza dell’esecuzione, il raffinato senso estetico, la plasticità delle forme la valenza cromatica dei colori.

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    Ristorante Da Pino viale della Repubblica, Treviso

    Le sculture e i dipinti di Mario Eremita dedicati alle stagioni, alla mitologia, al sistema solare, alle maschere della commedia dell’arte, all’astrologia, ai tarocchi

    Opere eseguite nel 1990 presso il Ristorante Da Pino in Viale della Repubblica a Treviso. Le opere sono di diverso genere. Vi sono bassorilievi a stucco e dipinti murali.

    L’inserto artistico è stato eseguito nella sede in Viale della Repubblica in una struttura dell’inizio del novecento. Sono stati proposti i temi de: le stagioni, le stelle e i pianeti, Cerere ed Endimione, Ercole e Giunone o la Via Lattea. Questi temi sono stati eseguiti con pitture murali su strutture prefabbricate. Intorno ad essi sono stati collocati bassorilievi a stucco su tavola in legno con i temi dei tarocchi, dell’oroscopo, della mitologia.

    Queste opere sono espressione personale dell’immaginazione dell’artista di concerto con le esigenze tecniche e formali dei luoghi. La qualità del tempo vissuto all’interno dei locali del Ristorante “Da Pino” non è paragonabile a quella vissuta in un locale pubblico convenzionale; ma si avvicina all’esperienza della visita al museo.

    L’abbellimento artistico dei locali offre una prospettiva dialettica molto stimolante e rende l’esperienza estetica parte naturale della quotidianità, consentendo l’arricchimento della nostra mente; consentendo la riflessione e la contemplazione, esperienze ad alto valore aggiunto.

    Queste esperienze, nel passato, non avevano una collocazione specifica e dedicata ( museo, galleria d’arte ); ma servivano come corollario al contatto mistico o a quello più concreto con il potere.

    Oggi possiamo portare l’esperienza dell’arte nei luoghi di ritrovo della comunità senza alcuna giustificazione che non sia l’intento di fornire un’emozione positiva.

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