bassorilievi, miniature, numismatica su metallo prezioso, monili d’arte. Opere uniche e multipli numerati e firmati.
La mostra dedicata all’oro degli Sciiti, tenutasi alla fine degli anni settanta a Palazzo Grassi ( Venezia ), colpì l’immaginazione di Mario Eremita, appassionandolo alla lavorazione dei metalli preziosi.
Dopo un’iniziale predilezione per l’oro e la partecipazione all’edizione della Fiera dell’Oro di Vicenza nel 1976, l’artista si rivolse all’argento quindi al bronzo, fino a creare opere frutto del mix dei tre metalli. Da allora sono numerose le opere realizzate, pezzi unici e multipli, anche in collaborazione con i figli Michelangelo e Nicola.
L’arte toreutica è la disciplina che si occupa della lavorazione dei metalli per mezzo di strumenti tecnici disparati, tra i quali bulini, punzoni, bilancieri, presse. L’applicazione di queste tecnologie diede ad Eremita altri mezzi per la propria immaginazione da cui derivò un’originale serie di opere: i bassorilievi. La finezza dei dettagli e la plasticità delle forme di questi capolavori d’arte toreutica sono tali per cui gli esperti li confrontano con le fusioni a cera persa e con le migliori realizzazioni d’interesse numismatico.
Le modalità tecniche costruttive sono state elaborate da Eremita e sono suo personale ed esclusivo patrimonio. Il valore dell’artista è nella sua capacità d’elaborare l’esistente in una forma che è frutto della sua esclusiva immaginazione; nulla può essere nuovo ma tutto può essere reinterpretato.
Ad oggi esistono delle collezioni dedicate a temi popolari che sono: le arti ed i mestieri, le città e le imbarcazioni, le maschere della Comedia de l’Arte, le stagioni, temi sacri, mitologia ed una serie di opere realizzate su commissione per occasioni molto speciali.
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